Recuperare sta diventando sempre più una pratica diffusa e la cosa bella è che il motivo non è più legato semplicemente a ragioni economiche ma piuttosto al valore che si riconosce alla memoria, alla storia che un oggetto (o parte di esso) si porta dietro. Questa innovativa visione delle cose ha aperto molte porte alla creatività ed è per questo che quello che state leggendo è già il secondo post sul tema “design di recupero” (il primo lo trovate qui): re-inventare, ri-vedere, è un altro punto di partenza del creare.
Franziska Wodicka e Rupert Blanchard sono due designers artigiani che hanno in comune questa passione. Entrambi riutilizzano parti di vecchi mobili per riassemblarle e dare vita ad oggetti originali e con un carattere ben preciso.
Franziska Wodicka si trova a Berlino, attualmente il suo sito (SchubLaden, che significa per l’appunto ‘cassetti’) è in stand-by in attesa di un rinnovo, ma le sue creazioni si trovano variamente sparse sul web e comunque è possibile contattarla accedendo alla sua pagina. I suoi mobili sono eleganti, caratterizzati da un design pulito ed essenziale in cui le parti “vecchie” si fondono alla perfezione con la struttura creata ad hoc per ospitarli.
Rupert Blanchard è inglese e le linee dei nuovi ‘assemblati’ vogliono mettere maggiormente in evidenza la doppia natura del nuovo oggetto, con forme meno integrate e strutture spesso lasciate grezze in cui il carattere del recupero risulta prevalente.
Nella loro diversa interpretazione del manufatto, sono secondo me entrambi bravissimi e suggestivi. E se qualcuno avesse qualche velleità artigianale, loro potrebbero essere un bello spunto.
Commenti recenti